34

Dallesame delle tavole riportate, desunte dal movimento commerciale del Regno dItalia, chiaramente rilevasi che in sei anni, cioè dal 1867 a tutto il 1872 il commercio dei mobili in Italia fu determinato da una importazione di lire 4,922,803, e da una esportazione di lire 8,053,208.

Una tale eloquenza di cifre spero non abbisognerà di commenti. La superiorità dellesportazione in lire 3,130,405 fa agevolmente avvertire, che le fabbriche dei mobili italiani non solamente provvedono ai bisogni in­terni, ma largamente soddisfanno eziandio alle richieste estere. E ciò sta a indicare che la bontà ed eleganza dei mobili nostri viene apprezzata anche fuori di qui, e principalmente per i mobili scolpiti e intarsiati i quali formano la maggiore esportazione. Ma non sono i mobili soltanto che costituiscono lindustria del legno. Le impiallacciature, i pavimenti intarsiati, la tavole di legno da ebanista determinano annualmente un copioso cambio fra lItalia, e le estere provincie, e se limportazione di tali lavori è superiore allesportazione, ciò dipende specialmente, perchè i fab­bricanti Italiani non posseggono ancora nelle loro officine tutte le mac­chine necessarie, che rendono più facile la segatura dei legnami, e per conseguenza più economico il loro prezzo. Le impiallacciature si otten­gono in Inghilterra, in Francia ed in Austria con molta maggiore pron­tezza, mercè le moltissime macchine di cui dispongono quelle fabbriche, e per una maggior quantità di legni esotici che posseggono. DallItalia non vengono generalmente esportate allestero che le impiallacciature del noce, legno comunissimo fra noi, e che costa molto meno che altrove.

I pavimenti di legno ancora non danno luogo ad una grande espor­tazione, per la gran ragione, che luso loro non è comune in Italia, e le sole provincie subalpine avendolo adottato a simiglianza di esteri paesi, sono forse le uniche che abbiano ebanisti i quali più facilmente si danno a quella speciale manifattura.

molto più copiosa si è limportazjone di quei pavimenti in Italia, ove, tranne nelle provincie del Piemonte e della Lombardia e Venezia, non sono adottati che in poche stanze di signorili abitazioni.

Del commercio delle altre sezioni dellindustria del legno ne tocche­remo allorquando più specialmente ci sarà dato di accennare alla loro importanza.

Avendo adesso data unidea generale di questa importante industria, credo sia molto più conveniente analizzarla a seconda del modo col quale fu classificata nel gruppo Vili alla Esposizione Universale di Vienna.

Sezione A. Come avvertimmo in principio di questa relazione, la prima sezione di questo gruppo fu intitolata lavori di legnami da fabbrica, cioè palchetti, pavimenti intarsiati, finestre, porte, ecc.

Nove soltanto furono gli espositori italiani in questa sezione, e la sola fabbrica che fosse premiata con medaglia di merito figurava nella sezione B per altri prodotti.