fu per numero la terza nazione che maggiormente figurasse in questo gruppo.
Le industrie relative al legno nelle precedenti esposizioni universali, erano state divise in varie classi ; nè so quali vantaggi si ebbero nel trovarsi a Vienna tutte riunite in un gruppo solo, e giudicate da un medesimo giurì.
Varie, e non di poca importanza sono le accennate industrie ; ma siccome fra tutte predominano sempre quelle che hanno un carattere più artistico, quali sono la scultura e tarsia in legno, e la ebanisteria in generale, così l’attenzione del giurì fu da esse quasi esclusivamente assorbita e distratta. E tanto più i giurati dovettero occuparsi di tali speciali sezioni del gruppo, in quanto che le secondarie industrie del legno, come quelle del falegname, del panieraio e del tornitore erano miseramente rappresentate.
Vi furono alcune nazioni, è vero, che spiegarono un gran progresso nelle ultime industrie, e specialmente in quelle del panieraio, colle quali formarono elegantissimi padiglioni, ma le industrie principali ebbero sempre la maggiore attenzione, come quelle che richiedono maggiori studi per essere convenientemente giudicate. Nè ciò fu davvero un benefizio, ma un vero e proprio danno ; conciossiachè certe modeste industrie del legno in varie provincie della nostra Italia costituiscono un ramo di commercio minuto che alimenta non poche popolazioni alpine, che avrebbero meritato certamente di essere meglio conosciute e considerate di quello che non lo furono nè a Vienna, nè in altre mostre universali.
Meglio avrebbe dovuto apprezzarsi l’umiltà degli oggetti svariatissimi che servono agli usi più comuni delle famiglie, quali sarebbero le pale, le mestole, gli arcolai, i fusi, i frullini, le pepaiole, gli agorai, i cappelli di truciolo, gli stacci, e tanti altri minutissimi oggetti di faggio, che lavorano col coltello gli alpigiani del Casentino, della Garfagnana e di altre provincie d’Italia.
Con savissimo intendimento erano stati inviati tutti questi ed altri lavoretti di umile legno all’esposizione di Vienna, e formavano una sezione a parte del gruppo Vili. Ma essendo lontanissimi dalle altre sezioni del proprio gruppo, avvenne che pochi videro quei poveri ma utili oggetti, e a mala pena i giurati poterono della loro importanza industriale farsi un concetto giusto e conveniente. Se invece la sezione di quelle minute industrie fosse stata tutta riunita, io sono persuaso che l’attenzione generale sarebbe stata da esse meritamente attirata, e il giurì avrebbe potuto meglio apprezzarne l’utilità e l’interesse.
Delle 12 sezioni di cui era formato il gruppo Vili, tre sole furono assai convenientemente ordinate, abbenchè fosse stato accordato un soverchio spazio ad alcuni oggetti di splendida apparenza, ma che altro non erano se non che mobili di speculazione, fatti costruire espressamente per