Dal catalogo appariscono trentanove espositori in questa sezione, ma realmente non tutti spedirono a Vienna gli oggetti denunziati, e per con­seguenza io mi limiterò a parlare solo di quelli che presentarono lavori meritevoli di qualche considerazione.

E primi fra tutti ragion vuole che io nomini i bellissimi lavori di legno leggiero spediti dalle fabbriche della riviera di Chiavari, e che sempre destarono la generale ammirazione ovunque furono esposti. E perchè meglio apparisca la reale importanza di tale industria, mi permetterò qui ripetere qualche breve cenno storico.

Lelegante sedia, che dal nome del suo primo autore fu detta alla Campanino, vanta la sua origine dal 4807, e fu ideata da Giuseppe Gae­tano Descalsi detto Cumpanìno 0), dopo aver veduto un modello di altre sedie portate da Parigi dal marchese Stefano Rivarola.

Dice il Brignardello « che Giuseppe Gaetano Descalsi si accinse a » tuttuomo a quel lavoro, e in breve egli mostrò col fatto, avverato quel » detto, che volere è potere; imperocché del modello parigino non con- » servando se non linsieme della composizione, daltronde comune a tutte » le seggiole, vintrodusse tali modificazioni da farne scomparire affatto » il tipo francese ».

Tali sedie furono quindi rese più eleganti e leggiere dal figlio Gia­como Descalsi e dal cognato Gio-Batta Canepa, i quali arricchirono di nuovi e svariati disegni la bella collezione delle seggiole che escono dalle loro officine.

« Pertanto, continua a dire il Brignardello, Giuseppe Gaetano Descalsi, » avendo dato alla seggiola parigina, che tale prima era il suo nome, una » nuova e più elegante forma, questa prese il suo soprannome, quello » cioè di Campanino, e con questo e con laltro di leggiera, e ora di seg- » gioia di Chiavari, vanno a fare il giro del mondo. E belle sono esse » a vedersi anche allocchio il meno estetico : e ora semplicemente lavo- » rata al torno o ad intaglio, gotiche, o alla Campanino, tinte o dorate, » sembra che superbe di loro leggerezza vogliano intimorire e sfidare, » direi quasi, colui che audace tenta di stendere la mano verso di loro » per esperimentarle. E per verità il vederle così leggiere, che al peso » misuransi a ettogrammi, e le di cui calettature non sono soffermate da » perni o da stecchi, da qualsiasi altro oggetto, trarrebbe in inganno » qualsiasi persona, la quale non ne abbia giammai provata la ornai as- » sicurata solidità » ( 1 2 ).

(1) Il prof. Brignardello che ha scritto la ir ortografia di questa manifattura, crede che il sopranome di Campanino sia veuulo al Descalsi per avere forse avuto a compari due Campanari suoi zìi fraterni. Tale so­pranome è stato adottato da lutti i discendenti di quel benemerito industriale.

(2) Vedi Brignardello (ì. B. Giuseppe Gaetano Descalsi dello Campanino, e l'arte delle sedie di Chiavali. Firenze, tipi Celimi, 1870.