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Una buona scuola di tarsia manca quasi affatto in Italia, e se il Gatti ed il Lancetti non fanno qualche allievo che sappia imitarli , verrà un giorno che questa nobile ed antichissima arte professionale si troverà nuovamente abbandonata ai mestieranti, come disgraziatamente lo è adesso in molte città italiane l 1 ).
Mentre in Italia si esercita su larga scala e con grande progresso l’intaglio in legno, la tarsìa ha pochi eccellenti maestri, e pochissimi allievi. Tutti gli ebanisti la pretendono ad intarsiatori, ma il cielo ne liberi da quell’accozzaglia di pezzetti di legno messi insieme alla peggio, e che non hanno altro pregio, tranne quello di smaglianti colori.
Havvi qua e là qualche buono intarsiatore, ma diffìcilmente vedonsi pregevoli opere, e quasi tutte provengono da Roma, Perugia, Milano e Brescia. Come più sotto accenneremo, ora in Siena si è cominciato ad attendere nuovamente alla tarsìa, ed è questo un solennissimo benefizio per l’arte, conciossiachè è di là che surse questa nobile arte insieme all’intaglio: è là che tuttora gelosamente si custodiscono le preziose opere di Niccolò de’ Cori, del Barili, di Giovanni da Verona , di Raffaello da Brescia, e di tanti altri celeberrimi intarsiatori. E di là che si partirono i primi restauratori dell’ arte del legno nel secolo attuale; è di là in fine che i più distinti intagliatori italiani hanno attinte le prime ispirazioni del beilo e dei buouo.
Sarebbe una grande ventura se in quella gentile città sorgesse una buona scuola di tarsìa in legno che consolidasse meglio quest’arte fra noi e ci allevasse degli alunni che sapessero coltivarla con solerzia, intelligenza e buon gusto ! E sarebbe desiderabile che ne prendesse l’iniziativa quel valentissimo direttore della R. Accademia di Belle Arti, che è il prof. Luigi Mussini, che meglio di ogni altro potrebbe dirigerla.
E con questo voto sincerò chiudo il mio dire su questa sezione e passo ad altre.
Sezioni C e D. — Queste due sezioni non avevano riuniti se non dieci espositori, dei quali a me non riuseì di vedere che i lavori di un solo, Augusto Rizzi di Milano, che appartenevano alla sezione D. Mi parvero meritevolissimi di considerazione , e di fatti i miei colleghi destinati all’ esame di quella sezione, pare che dividessero non solo la mia opinione, ma che restassero pienamente convinti del progresso che aveva fatta in Italia quell’ industria , imperocché assegnarono al suo distinto produttore la medaglia del progresso , unica distinzione di tal genere che ebbe il gruppo Vili. Tali lavori consistevano in tende ad uso di persiane, che a Milano si lavorano egregiamente ; e rammento con piacere di averle ammirate eziandio allorquando nel 1871 ebbi 1’ onore di
(1) Vedi Finoccbietti : Della scultura c tarsia in legno. Tipi Barbèra. Firenze, 1873.