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Vari altri espositori veneti avevano spedite belle collezioni di lavori, ma a nessun altro venne concessa ricompensa, malgrado che più volte fosse stata richiamata su di essi lattenzione del giurì.

Fui invitato però a voler ricordare in questa relazione un grazioso mobile intarsiato del Puppolin, e un tavolino ugualmente ornato di tarsie di Giovanni Piazza. Circa ai grandiosi e svariati mobili esposti dal Gug- genheim, non deve far meraviglia se non furono ricompensati, giacché il loro proprietario più che un fabbricante, è un negoziante di mobili ed oggetti antichi, che egli acquista or qua or per rivendere poi a facol­tosi forestieri. I vistosi lucri che egli fa in queste vendite, sono il vero premio al quale egli può aspirare, ma non a quello di una esposizione industriale, ove più che il capitale, si ricompensa il lavoro. La vendita fatta di una sua grande specchiera a S. M. il Re dItalia deve essergli stato largo compenso alle spese sostenute per inviare a Vienna quei suoi mobili.

Bellissimi ed eccellenti bigliardi espose lormai ben nolo Antonio Lu- raschi da Milano, il quale era già conosciuto in Vienna fino da quando le provincie lombarde erano soggette allaustriaco dominio. Festeggiato in ogni mostra, non poteva non esserlo in questa, quantunque moltissimi fossero i confronti che ebbe a sostenere. Poche furono le nazioni che non avessero esposti bigliardi: se ne videro di tutte le grandezze, e perfino col piano di grosso cristallo senza panno. Ve ne erano dei colossali, dei pic­coli, dei ricchissimi, dei modesti, insomma per tutti i gusti dei giocatori. Quelli però del Luraschi non andarono secondi a molti altri, e riscontrati dagli esperti per buoni furono premiati con medaglia di merito.

Il bigliardo di Antonio Danesi di Forlì e più le sue belle stecche col­locate in elegante mobile, attrassero lattenzione del giurì ; ma gli esperti furono di avviso di dovergli conferire soltanto la menzione onorevole.

Ed uguale ricompensa per unanimità di voti fu deliberata per le stu­pende, stecche da bigliardo, egregiamente eseguite a htrga tarsia di legni diversi ed avorio, e lavorate con solidità singolare e iodevolissimo buon gusto da Giovanni Montanari di Reggio di Emilia.

Sezione F. Due soli espositori comparvero in questa sezione, e di questi uno fu premiato con menzione onorevole.

Tale ricompensa si ebbero i fratelli Guglielminetti di Torino per le loro fiaschette di legno tornito, con tracolla, e senza, che presentavano unito alla stabilità un prezzo vantaggioso che variava dai 70 centesimi alle lire due e venticinque centesimi luna.

Sezione G. A forma della classificazione ideata dalla Commissione imperiale, questa sezione del gruppo Vili doveva essere la più importante, come quella che era destinata a contenere tutti quegli oggetti in legno, i quali se uon possono venir confusi colle arti belle, perchè aventi scopo e natura diversi, tuttavia vi sono congiunti per il lato importantissimo delle