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stesso che sottoposi all’esame dei giuri la mia nuova opera sulla scultura e tarsia in legno, che era posta fuori di concorso, atteso che io aveva l’onore di far parte del consiglio internazionale dei giurati.
La monografia poi del Brignardello ebbe la sorte di tutte le altre infinite opere a stampa, cioè di non potere essere presa in esame dal giuri, per la assoluta mancanza del tempo necessario per leggere e giudicare le migliaia di volumi esposti da tutte le nazioni.
E così credo di aver compito il mio assunto, e di avere come meglio poteva data una idea dell’ importanza dei lavori apprtenenti al gruppo YIII, e che spero saranno anche analizzati in parte dal mio onorevole collega cav. prof. Luigi Massini. E questa fiducia mi fa meno timoroso delle dimenticanze che io potessi aver fatte in questa relazione, che cercai di compilare con una certa celerità, onde soddisfare ai desiderii ben giusti del Governo, ed a quelli del pubblico, cui tarda sempre sapere i veri risultati di queste grandi palestre delle industrie universali.
Estratto dalle Relazioni dei Giurali Itaiiani sulla Esposizione universale di Vienna, nel giugno 1873.