faccio notare t 1 ), il giurì fu unanime nel costatare i meriti di quell’ artista, cui assegnò una medaglia di merito.
Dopo vari giorni da quella deliberazione, il Monteneri giunse inaspettato a Vienna, con altro non annunziato, ma importantissimo lavoro, che, attesa l’assoluta mancanza di spazio nella sezione italiana, non potè essere esposto e per conseguenza neppure esaminato dai giurati. Ciò forse non avrebbe minimamente influito sulla premiazione già fatta, ma poteva essere argomento di nuovi encomii all’abilità dell’artefice, e forse anche di probabile Rendita, giacché quel nuovo oggetto era una culla per bambini.
Ma la fortuna che ha sempre poco arriso a questo intelligentissimo giovine, pare che anche in questa occasione si piacesse a tenergli il broncio, e far perdere qualunque speranza di onesto guadagno alle sue povere e lunghe fatiche. E senza potere ottenere neppure di far vedere quel suo nuovo lavoro, gli fu giocoforza ricondurlo seco a Perugia, rimanendo passivo delle spese di un lungo viaggio senza resultato veruno.
Un nuovo intarsiatore si presentò sulla grande arena industriale di Vienna, nella persona del senese Salvadore Barni. Era questa la prima volta, che io vedeva lavori suoi, e quello che presentò fu certamente tale da fermare l’attenzione, e per la castigatezza ed eleganza del disegno, e per la perfetta esecuzione della tarsia a legni colorati. Il tavolino ottangolare esposto da questo valentissimo artista, fu da ognuno altamente encomiato per altissimi pregi che aveva, ma tutti dovettero lamentare l’esorbitanza del prezzo, che venivane chiesto, e che fu sul principio di lire ottomila. Una simile esagerata pretesa ebbe la sua punizione dal non essersi presentato veruno acquirente che neppure facesse una offerta per quella tavola.
Il giurì, trattandosi di un oggetto di lusso, il prezzo del quale non poteva influire sul modo di esser premiato, conferì al Barni per gli speciali meriti riscontrati nella sua tarsia una medaglia del buon gusto, nè tale distinzione poteva essere meglio appropriata sotto ogni rispetto.
Speriamo che l’aver ridotto il prezzo di quella tavola, sebbene un poco tardivamente, possa avergliene procurata la vendita. Ma che il ritardo di questa vendita sia almeno una efficace lezione per dissuadere gli espositori dal chiedere prezzi eccessivi dei loro lavori, che poi finiscono coll’invecchiare nelle loro botteghe, e restare là come un costante rimprovero alla loro irragionevole cupidigia, e alla folle credenza che nel mondo abbondino più gl’inesperti che gl’intelligenti estimatori del bello, del buono e del giusto.
I fratelli Gomez di Venezia presentarono un bell’ armadio di ebano nero ornato con bronzi e pietre dure. Essendo stata trovata assai buona
(1) Vedi Finocchietti : Della tarsia e scultura in legno. Firenze, tipi Barbèra, 1873.
Fjnocchietti — Industria del legno.
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