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era troppo grande per poter vincere tutti i contrasti che si opponevano ad una completa vittoria. I mobili del Ferigo non cessarono per questo dall’essere apprezzati, e visti di buon viso, ma non poterono però ottenere una ricompensa maggiore della menzione onorevole.
Belle tarsie a figura furono eziandio giudicate quelle del savonese Vincenzo Garassino, e come tali premiate con menzione onorevole.
Di lunghissima discussione furono poi argomento i piccoli r/.obili intarsiati del Gargiulo di Sorrento, che posseggono la grande specialità di rappresentare scene e costumi nazionali a minutissime tarsie dei più vaghi colori. Svariatissimi sono gli oggetti che escono dalle officine del Gargiulo, e tutti dal più grande al più piccolo offrono graziose forme, ingegnosi meccanismi per servire a più usi, buona esecuzione, e prezzi anche economici. Tutti questi requisiti sembravano dover fare una certa favorevole impressione nell’animo dei giurati, ma la loro inclinazione ad essere piuttosto severi che soverchiamente condiscendenti non fece che determinare una votazione, il di cui resultato si fu una menzione onorevole.
Più fortunato si fu Antonio Catalano di Palermo, che espose una elegante giardiniera con acquino, intarsiata con molta venustà a madre- perla e metalli, ed alcuni tavolini ornati di consimili tarsie combinate con grande abilità ed ottimo effetto.
Questi lavori avevano senza alcun dubbio essenzialissimi meriti, e tutti fummo concordi nell’apprezzarli, e nel crederli degni di una medaglia di merito, che infatti venne senza grandi ostacoli conferita. Ed io registro qui con piacere questa ben giusta ricompensa concessa al bravo Catalano, i di cui graziosi lavori ebbi luogo di vedere e giudicare altre volte, e che ho rivisti sempre più migliorati in questa solenne occasione. E con tanta maggiore soddisfazione consacro queste poche parole all’operoso isolano, in quanto che questa volta ho veduto meglio apprezzati i suoi lavori coi quali cerca d’imitare sotto altra foggia gli antichi ìieux Laques. Che questa onorata ricompensa possa essere largo compenso al benemerito Catalano del rammarico che ebbe a soffrire a Parigi nel 1867 col nonavere ottenuta veruna ricompensa ! Nè quella di Vienna gli fu concessa senza subire grandi e pericolosi confronti con mobili splendidissimi di simil genere fatti dall’olandese Rriiger, i quali certamente per molti rapporti erano superiori in merito e bellezza. Ma i lavori olandesi erano per la maggior parte intarsiati con preparazioni di cartoni pietrificati, e quelli del Catalano erano condotti sul legno, e per conseguenza di una natura affatto diversa.
Nè soltanto l’Olanda aveva presentati stupendi mobili e suppellettili imitanti, con smaglianti colori di madreperla, i Fieux ìaques, ma nella sezione inglese e in quella egiziana ve ne erano dei magnifici. Lo stile orientale adattato a quelle mobilie le rendeva oltremodo non tanto originali quanto ricche, e fermavano bene a ragione l’attenzione di ognuno.