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e l’esperienza hanno accettati come buoni, deve rimproverarsi, giacche contribuisce grandemente a imprimere in quei prodotti il carattere nazionale.
A questo grande risultato hanno potentemente contribuito in Inghilterra, in Francia ed in Germania le istituzioni di pubbliche raccolte di modelli dell’arte di ogni genere, d’ogni età e d’ogni paese, dove l’operaio vedendo rappresentata la storia della sua industria, e della sua idea, può giovarsi dell’altrui esperienza, correggere i propri errori, e trovare il tipo che gli occorre, educarsi al sentimento del bello e del buono, e dare un notevole impulso alla propria professione.
L’operaio italiano non va secondo a nessuno altro per diligenza ed intelligenza, e per questo non conviene fargli mancare occasioni di studiare quanto si fece di eccellente dai suoi predecessori nell’arte, e indicargli giornalmente i modelli che deve studiare, e accennargli ove può trovarli.
Credendo avere cosi dimostrata l’utilità di questa pagina di storia antica che ho stimato dicevole dover far parte integrante di questa relazione, vengo alle notizie, che mi è stato concesso di rinvenire mercè specialmente la graziosa cooperazione dell’erudito e chiarissimo prof. Gaetano Milanesi, al quale qui ne rendo pubbliche grazie.
Fra i maestri di legname che più si distinsero in Firenze nel 1400, e cronache storiche rammentano un Antonio Manetto, nato in questa città nel 1402 da un Manetto Ciaccheri.
Abilissimo nell’intaglio quanto nella tarsia in legno, esercitò a vicenda queste due distinte professioni a seconda delie opportunità che gli si paravano dinnanzi.
Fra il 1436, e il 1445 esegui in compagnia di Lazzaro d’Arezzo una parte dei bellissimi armadi della Sagrestia di Santa Maria del Fiore, che poi furono completati da Giuliano e Benedetto da Maiano.
Si è potuto riscontrare anche che nel 1456 intagliò per la sala di udienza dell’arte di Calimara un tabernacolo di legno per un cólmo di Mostra Donna 6).
Esegui pure gli ornamenti dell’organo della Nunziata in Firenze coi disegni di Leon Battista Alberti ( 1 2 ) ; e soprintese alla costruzione del coro di quella chiesa seguitando il disegno del Brunellesco.
Alcuni hanno scritto che Antonio Manetto fosse la stessa persona che il Grasso legnaiuolo, tanto famoso per la burla fattagli dal Brunellesco, che gli fece dubitare della propria identità di persona; ma il Grasso fu invece Manetto di Iacopo Ammannatino nato nel 1384 e morto, credesi, in Ungheria.
(1) La parofa colmo significa la parie superiora delle tavole antiche dipinta, ove solevasi effigiale nna figura distinta dal resto del soggetto del quadro.
(2) Vedi Vasari : Vita dei pittori e scultori. Edizione Lemonnier, 183", T. IV a 61.