56
Infine il Manetto non andò soltanto celebre per i suoi lavori in legno, ma per essere stato un abilissimo architetto. Di fatti fu capomaestro della cupola e della lanterna di Santa Maria del Fiore e di Santo Spirito.
Per tutto quanto riguarda le opere diverse architettoniche di questo valentuomo, da molti ignorato come intagliatore, può riscontrarsi il Vasari nella sua vita, e nelle illustrazioni fattevi dal Milanesi nella edizione Lemonnier del 1857.
Un altro valentissimo artista fiorentino, rimasto lungamente quasi ignorato per grande ingiuria della fortuna si è Francesco di Giovanni di Francesco, il quale per essere alto e complesso della persona fu detto il Francìone, onde i suoi discendenti si chiamarono de’Francioni. — Il benemerito Milanesi, al quale debbonsi in particolar modo le notizie raccolte intorno a questo maestro di legname e architetto fiorentino, così si esprime 6): « Nacque nel 4428 in Firenze. La sua prima professione fu » il legnaiuolo ed il lavorare d’intagli e tarsia, nel quale esercizio egli » si acquistò tanto credito, che molti giovani desiderosi d’imparare quella l’arte andavano alla sua bottega, tra i quali, per dire de’ migliori, fu- » rono Francesco d’Angiolo detto la Cecca , Baccio Pontelli, e Giuliano » ed Antonio da Sangallo che, oltre essere stati buonissimi intagliatori » di legname, riuscirono poi famosi architetti ed ingegneri.
» La prima cosa di legname che facesse il Francione, della quale » s’abbia notizia, fu nel 4462 il coro di noce con intagli e lavori di com- » messo per la chiesa della Nunziata. Nell’anno dipoi riattò gli armadi » della sagrestia di Santa Maria del Fiore, che fino dal 4440 (come di- » cemmo) avevano lavorato Antonio Manetto e Angelo di Lazzero d’Arezzo, » rimettendovi più pezzi in certi compassi, e nettandoli tutti. Costruì » ancora nel 4474 in compagnia di Giuliano da Maiano, e di Francesco » di Domenico detto Moncialto, il nuovo coro di legname della detta » chiesa, la cui forma si vede nella medaglia della Congiura de’Pazzi, » intagliata da Antonio del Pollaiolo.
» Fra il 4477 e il 4478 lavorò nel Palazzo della Signoria di Firenze » tutte le panche e spalliere del luogo che dicevasi segreto; quelle della » Sala del Consiglio, e nel 4480 insieme al detto Giuliano la bellissima » porta di legname di tarsia e d’intaglio della sala d’udienza. »
Delle molte e importanti opere architettoniche, per le quali andò giustamente celebrato il Francione dai suoi concittadini, che nel 4488 lo posero al servizio del pubblico come ingegnere e maestro di legname, distesamente ne seguita a parlare il chiarissimo Milanesi, e chiunque avesse vaghezza di conoscere la natura di quelle può consultare l’opera da me citata, e dalla quale ho fedelmente estratto quanto si riferiva a questo valentuomo come intagliatore di legno.
(1) V«di scrittura d’artisti italiani fotografata, 0a dispensa.