57

Solo aggiungerò che egli pervenuto alla età di 67 anni, rese lanima al suo creatore sulla fine di luglio del 4495 e a cura dei figli Battista, Tommaso e Lorenzo ebbe onorata sepoltura in Firenze nella chiesa di S. Michele Yisdomini.

Fra gli scolari più celebri che ebbe il Francione, le cronache del tempo citano a buon diritto Francesco dAngelo detto la Cecca, il quale nella sua giovinezza era buonissimo legnaiuolo, la qual denominazione allora sintendeva nel senso il più largo, cioè maestro e lavoratore di le­gname dogni genere ed uso.

Molti furono i lavori eccellenti che egli fece, e tutti di una tale bontà da meritargli di essere provvisionato in perpetuo dalla Signoria di Firenze, per la quale molto e bene operò.

Da una provvisione del 4 febbraio 4484 apparisce come egli eseguisse le spalliere, le panche con cornicione, fregio, architrave, cornice morta e tarsia nella sala dei settanta.

Fece inoltre molti ingegnosi ordegni e macchine da guerra ed assedio, il carro della zecca, o della moneta, che fu distrutto con altri al tempo del Governo Francese in Firenze, e mori allassedio di Pianealdoli in età di 41 anno, come rilevasi dal seguente epitaffio conservatoci dal Vasari, posto sotto il suo ritratto in San Piero Scheraggio, ove ebbe onorata sepoltura.

Fabrum magister Cicca

NATUS OPPIDIS, YEL OBSIDENDIS YEL TUENDIS, HIC JACET VIXIT AN. XXXXI , MENS IV, DIES XIV OBIIT PRO PATRIA TELO ICTUS PIAE SORORES MONÌMENTUM FECERUNT MCCCCXCIX.

Tanto il ritratto quanto lepigrafe andarono distrutti nel 4561 quando fu atterrata parte della chiesa nominata.

Altro distinto allievo del Francione fu Baccio Pintelli o Pontelli, il quale visse e abitò in Roma ai tempi di Sisto V, dal quale fu grande­mente protetto.

Architetto valentissimo non sdegnò la primitiva arte dellintaglio in legno, che esercitò specialmente in Roma. In una chiesa di Urbino lavorò alcune tarsie, delle quali non posso affermare se esistano traccie. Dai do­cumenti riportati dal Gaye apparisce aver egli fatti molli lavori nella sala grande del palazzo della Signoria in Firenze, che più non esistono Cessò di vivere fra il 4490 e 4491.

Giuliano ed Antonio da Sangallo praticarono pure nella bottega del Francione, e molto lavorarono di legname con quel loro valentissimo maestro.

Giuliau nacque nel 4443 e dette splendido saggio della sua capacità.