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E quello che riesce singolarissimo si è che mentre in altra parte dell’Italia settentrionale il gusto oltramontano grandemente potè sulla fantasia degli artefici andati a studio fuori d’Italia, nei Veneti chiamati a Vienna Io stile alemanno, che sempre avevano sott’occhio, non fece mai dimenticare il proprio, che sempre coltivarono ed ebbero in onore.
E gli operai austriaci venuti a studio in Italia seppero fare gran tesoro dei nostri modelli, e con grande sagacia e molto studio seppero applicarli alle loro architetture, alle loro sculture, alle loro decorazioni.
E senza aver potuto mai raggiungere quella spontaneità nei concetti, quella eleganza di disegno, quella semplicità di linee, quella disinvolta maniera di esecuzione degli italiani, seppero però grandemente profittare dell’esame dei nostri antichi capi lavori, per fare grandi e felici composizioni e per dare allo stile di ogni epoca il vero suo carattere, la sua naturale impronta.
Il grande ed assiduo studio ha ottenuto loro questo grande vantaggio sugli italiani, che bisogna pur confessarlo, poco si curano, come dovrebbero, di attendere scrupolosamente allo studio coscienzioso delle epoche. Le composizioni italiane generalmente sono confuse; e non sempre bene armonizzano in tutte le loro parti, e la promiscuità degli stili soventi volte è cagione di questo difetto.
Il Besarel può dirsi uno fra i pochi intagliatori italiani che abbia inteso meglio degli altri la difficile maniera di comporre un insieme grandioso. Ed è per questo motivo che unanime e spontaneo fu il voto, che lo dichiarò degno del diploma d’onore.
Un altro valente scultore in legno che presentò notevolissimi lavori si fu il fiorentino Luigi Frullini, del quale ebbi luogo soventi volte di parlare con encomio W. Egli pure concorse alla mondiale mostra Viennese con molti e svariati oggetti. Primeggiava fra questi un stupendo bassorilievo rappresentante l’Aurora. La finezza di questo lavoro rivelava il buon gusto, e lo squisito sentire dell’autore, il quale andò sempre celebrato per gli ornati sottilissimi, che richiamano alla mente gli splendidi intagli dei Barili, e degli altri celeberrimi Senesi, che furono la gloria dei secoli del rinascimento dell’arte.
Il Frullini sempre si distinse per la correttezza del disegno, e per la maravigliosa esecuzione.
Ogni qualvolta però si dette a comporre oggetti grandiosi, la loro composizione non riuscì sempre la più perfetta, e chiaramente indicò, che egli sente più il genere snello e grazioso delle piccole e minute forme, anziché il grandioso insieme dei colossali lavori. E di fatti il caminetto che presentò alla esposizione di Vienna, non ebbe dal giurì tutta quella
(1) Vedi Fmocciimin : Opere citale.