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plice dei primi anni del 1500, il Romanelli lungamente studiò i modelli da adottarsi, e, dopo varie prove, giunse finalmente a comporre uno scrit­toio, un pregadio, e alcune sedie e poltrone, che contentarono non solo T illustre committente, quanto i più difficili artisti. Se quei mobili fossero stati sottoposti anche allesame severo del giurì internazionale di Vienna, sono persuaso che avrebbero avuto il suo plauso e la sua approvazione. Da qualche anno il Romanelli lavora nelle case dell onorevole marchese Carlo Alfieri di Sostegno in Firenze, ed ha saputo eseguire distinti lavori sullo stile di varie epoche.

Uno dei pregi di questo giovine quanto intelligente artista si è la economica retribuzione che reclama dei suoi lavori, e la diligenza che pone nello stile che adotta a seconda delle commissioni che riceve.

Giova sperare che i larghi studi fatti nella esposizione di Vienna, nei suoi musei, e in quelli di altre città della Germania e dellItalia, contri­buiranno a renderlo sempre più abile e sicuro nella sua nobile profes­sione, e a fargli comporre nuovi lavori commendevoli e stimali W.

Il chiaro intagliatore Francesco Morini, che da più anni lavora con lode in Firenze, non aveva mai voluto concorrere a nessuna grande espo­sizione, e probabilmente non avrebbe nulla spedito neppure a questa, senza esserne stato stimolato e incoraggiato da vari benemeriti cittadini. Persuaso dai loro consigli compose ed eseguì in pochi mesi un grandioso armadio di noce sullo stile del 1500. La fretta colla quale dovette dar mano a quella grande composizione rese inavvertiti alcuni difetti d in­sieme, che non sfuggirono allocchio scrutatore del giurì, il quale mentre ammirò la bellezza del lavoro preso in dettaglio , non potè ugualmente approvare la mancanza di armonia in alcune parti del mobile. Commendò la eccellente e disinvolta esecuzione, il buon disegno delle colonne e degli ornati, e stabilì unanimamente doversi conferire al bravo Morini una meda­glia di merito. E tanto più volentieri il giurì devenne a questa onorifi­cenza, in quanto che potè esaminare altri più piccoli lavori del medesimo dai" quali chiaramente traspirava la sua intelligente capacità ed il suo non comune talento.

Anche da questo egregio, quanto modesto artista, potei avere le foto­grafie dei suoi mobili più cospicui, che consegnai allI. e R. museo au­striaco per formar parte di una distintissima collezione, che sarà intito­lata fotografie dei più bei mobili italiani, scolpiti in legno.

Un altra medaglia di merito fu conferita a pluralità di voti, e dopo una assai viva discussione, a un cofano di noce intagliato minutamente da Secondo Ricciarelli da Pescia. Il medesimo addebito che vennegli fatto

(1) Il Romanelli e.segu'i ancora una elegantissima copertura in legno di noce finamente intagliata prr lopera dellautore di questa Relazione, intitolata: Delle sculture e tarsie in legno, cbo fu presentata in omaggio a S. M. 1. e R. Apostolica limperatore Francesco Giuseppe.